La cucina è sempre stata la mia più grande passione: fin da bambina seguivo mia nonna mentre preparava la sfoglia tirata a mano e i sughi che cuocevano per ore. La passione mi ha così spinto ad iscrivermi alla scuola alberghiera, ottenendo, dopo 5 anni di studio, il Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera.
Mai però avrei immaginato che a ventisette anni una diagnosi di celiachia avrebbe rivoluzionato il mio mondo culinario. All’inizio è stato devastante: guardavo gli altri mangiare pasta, pizza e pane mentre io mi accontentavo di alternative che di gustoso avevano ben poco. Ma poi ho deciso che la celiachia non mi avrebbe tolto il piacere della cucina tradizionale. Ho iniziato a studiare le proprietà delle diverse farine naturalmente prive di glutine, ho sperimentato con grani antichi e tecniche alternative, ho sbagliato mille volte prima di trovare le giuste consistenze. Piano piano, quelli che erano esperimenti sono diventati ricette affidabili: il mio primo grande successo è stata una focaccia con farina di ceci che ha fatto innamorare anche i miei amici “non celiaci”. Oggi, dopo quindici anni di tentativi e scoperte, ho trovato il modo di replicare quasi tutti i piatti della tradizione: dalle orecchiette fatte in casa ai cannelloni, dalla pizza ai grissini. Non cucino solo per me, ma organizzo cene per piccoli gruppi dove celiaci e non celiaci mangiano insieme, senza differenze e senza privazioni. Perché la vera gioia della cucina italiana sta nella condivisione, e nessuna intolleranza dovrebbe impedirci di sederci insieme attorno a un tavolo e godere degli stessi sapori.
Nessun articolo trovato